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domenica 6 maggio 2007

Dopo la Bindi ... tutti al Family Day



Strano destino quello dei ministro per la Famiglia, Rosy Bindi. Lei il giorno del Family day non sarà in piazza, o almeno non sarà nella piazza dove sono attese centinaia di migliaia di persone, tra cattolici e non, mobilitatesi da tutta Italia per difendere l’istituto della famiglia tradizionale, quella garantita dalla Costituzione, e dire no ai Dico. Chissà forse il ministro per la famiglia preferirà sfilare con i radicali, lo Sdi, Giordano e Grillini in piazza Navona, alla manifestazione del “coraggio laico” (che qualcuno ha chiamato dell’“orgoglio laico”, per assonanza), pensando che quella sì che è una mobilitazione che vale la pena sostenere a sinistra. Ma questo ancora non si sa. In attesa di conoscere le intenzioni dell’ultima ora della Bindi, una cosa è certa: a una settimana dal family day la sinistra alza i toni della polemica politica, attacca il centrodestra e prepara l’ennesima spaccatura all’interno della coalizione. La battaglia politica è dunque lanciata, nelle sue forme consuete. In un’intervista rilasciata a l’Unità Rosy Bindi parla chiaro: ministri del centrosinistra non andate in piazza. Ma Mastella e Fioroni, rispettivamente Giustizia e Scuola, proprio quelli che l’Unità ha definito “i crociati di governo”, hanno già dissentito e confermato la loro partecipazione. E molti altri politici del centrosinistra già hanno annunciato che si faranno vedere in piazza.

Ma che ne pensano gli organizzatori del FD delle ultime uscite pubbliche della Bindi? Eugenia Roccella, portavoce della Manifestazione “Più famiglia”, ribadisce qualche punto che ormai doveva essere dato per scontato. “Noi lo abbiamo ripetuto in tutti i modi questa non è una piazza contro il governo. Certo, è una mobilitazione contro i Dico. Ma quando mai criticare un provvedimento ha significato criticare l’intero operato di un governo?”. Il ministro Bindi si spinge oltre e mette in gioco la strumentalizzazione politica della manifestazione da parte del centrodestra. “Se davvero la sua intenzione è di alzare i toni della polemica politica il ministro se ne assuma la responsabilità”. Forse un vero e proprio calcolo politico anima le intenzioni del ministro per la famiglia? “Questo non lo so. So però che fino a ieri la Bindi sosteneva tutt’altro. Ci siamo incontrate, anche in Tv, e in quell’occasione abbiamo trovato molti punti in comune sulla famiglia”. Qualcosa non torna. Soprattutto se si pensa ai tempi d’uscita delle esternazioni del ministro. C’è da chiedersi, perché quelle dichiarazioni alla vigilia del family day e non un mese fa? È credibile che si tratti si una convinzione dell’ultima ora? “Certo le intenzioni del ministro Bindi potrebbero essere facilmente interpretate: se si riesce a far passare l’idea che il family day è una manifestazione politicizzata e strumentalizzata dal centrodestra si depotenzia la sua portata. E quindi, via libera ai Dico e a quello che seguirà. Ma, mi dispiace per la Bindi, quella di sabato prossimo in piazza San Giovanni sarà una mobilitazione si massa che parte dalla società civile. Chi verrà lo farà in nome dei valori e non dell’appartenenza partitica. E questo la politica non potrà ignorarlo”. E la politica è soprattutto il ministro per la Famiglia, o almeno così dovrebbe. “Ovviamente”.


Però una cosa la Bindi la sottolinea in più occasioni, e cioè: il Family day non è stato mai organizzato durante gli anni del governo Berlusconi, un quinquennio durante il quale si è fatto ben poco per le famiglie italiane. Forse il ministro dovrebbe decidere qual è il motivo per cui si scende in piazza – contro i Dico o in favore della famiglia – o qualcosa di fondato c’è nelle sue parole? “Sono almeno due i motivi per cui questa grande manifestazione di piazza si farà. Primo: il governo Prodi ha istituito il ministero per la Famiglia. Un’iniziativa meritoria. Eravamo tutti pieni di aspettative. Ci siamo immaginati finalmente qualcuno che avesse a cuore i problemi della famiglia. Ci siamo illusi che la famiglia, che io reputo la cellula di mediazione tra l’individuo e lo stato, venisse finalmente messa al centro dell’agenda politica nel nostro paese, dopo decenni di disinteresse. Insomma, eravamo pronti a grandi cose. E invece il ministro che fa? La legge sui Dico. Il primo provvedimento che il primo ministro per la Famiglia appoggia è la formalizzazione una declinazione al plurale della famiglia. La messa in discussione dei fondamenti dell’istituzione che avrebbe dovuto difendere e garantire. E allora il problema non è quello che non ha fatto Berlusconi è quello che ha fatto la Bindi”. Lei ha detto: due i motivi per organizzare il FD oggi e non tre anni fa. Il secondo? “E’ strettamente connesso a quanto ho detto: nonostante decenni di disattenzione la famiglia ha resistito, è sopravvissuta. Ma solo ora cominciano a sentirsi i primi scricchiolii, si cominciano ad intravedere i primi segni di cedimento: la denatalità è quello più eloquente. Rischiamo di essere una nazione senza giovani, e quindi senza futuro. Nessuna riforma delle pensioni può reggere al problema della denatalità, dobbiamo aiutare le giovani coppie a costruire il loro futuro. Insomma, servono politiche audaci, e con la massima urgenza. Non i Dico. Da parte nostra nessuno nega i diritti dei conviventi. Quel provvedimento è sbagliato nel metodo, non nel merito. Ma su un ultimo punto vorrei soffermarmi”. E cioè? “Sull’esplicita richiesta ai ministri di non scendere in piazza. Ma come? La sinistra ha a gridato allo scandalo, all’ingerenza, all’attentato alla laicità dello stato e alla libertà degli individui quando la chiesa ha dato delle indicazioni ai politici cattolici sui Dico. Ma non è forse illiberale impedire ai ministri di manifestare in favore di ciò in cui credono, anche quando, o forse soprattutto, quando si ricopre un incarico istituzionale?”. Una domanda a cui solo la Bindi può rispondere

*l'articolo riportato è stato scritto nel quotidiano "l'Occidentale"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande nico' vai alla manifestazione anche per me a difendere i veri valori

sanmolis ha detto...

Chi sei? secondo me Valerio. Dimmi che ci ho azzeccato!!


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