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lunedì 2 giugno 2008

A.A. Cercasi urgentemente un fascista



Su tutti i giornali, su tutte le reti, in tutti i dibattiti, sulle strade c'è un continuo fiorire del termine “è fascista”, richiamandosi alla parole d’ordine antecedenti alla Repubblica. Da Verona a Ponticelli, dal Pigneto alla Sapienza, a qualsiasi atto di criminalità e di teppismo viene attribuita senza alcuna esitazione la matrice politica, anche quando gli stessi inquirenti la escludono con decisione. Ma tanto non importa, sono i fascisti, i topi di fogna tornati fuori dalle fogne, perché il centrodestra ha vinto le elezioni.

Soprattutto a Roma, perché lo smacco della sconfitta elettorale, dopo anni e anni di governo della sinistra, è davvero duro da digerire. Negli articoli spesso si omette di dire che i cinque di Verona erano bulli da stadio ventenni e solo per uno di loro sono state provate le idee politiche (ma poi, come si fa a dare del fascista a uno che è nato nell’88?); che a Ponticelli è stato un regolamento di conti patrocinato dai camorristi locali; che nel terribile raid del Pigneto non è stata riscontrata alcuna matrice politica (anzi il "capo del commando" è un guevarista convinto); che alla Sapienza il collettivo degli studenti della sinistra volevano impedire (e ci sono riusciti) che si tenesse un convegno della estrema destra sulle foibe.

Naturalmente la violenza va non solo condannata, ma duramente repressa sempre e comunque. Anche per questo bisognerà che la politica faccia capire subito e senza lasciare spazio ai malintesi che la legalità vale per tutti, delinquenti comuni, italiani, stranieri, destri, sinistri e di centro. Ma voler attaccare sbrigativamente etichette politiche, mutuate fra l’altro da un passato ormai lontano, non aiuta nessuno, se non chi cerca consenso elettorale cercandosi un nemico a mio avviso "inesistente". I criminali vanno descritti come criminali, dargli una matrice politica li mobilita, li fa sentire eroici, li fa sentire di parte, mentre non appartengono a nessuna parte, se non quella dell’illegalità. Tutti i giornalisti, tutti i politici, chiunque cerchi di fare minimamente opinione in questo Paese dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e smettere di cercare di riportarci in un clima di odio di parte, dal quale solo di recente siamo faticosamente usciti.
La sinistra se vuole essere credibile e ottenere un nuovo consenso deve puntare sul futuro, il rinnovamento e cambiamento. Il fascismo è finito, i fascisti non ci sono più da un pezzo...e i comunisti?

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