di Alfredo Mantovano
Di fronte al tragico fallimento della politica per la sicurezza del Governo Prodi da Sinistra c’è perfino chi ha la sfrontatezza di dire che è “colpa” della legge Fini-Bossi e che è “colpa” del Governo Berlusconi, che non ha provveduto alla moratoria sulla libera circolazione delle persone provenienti dalla Romania.
Inferior stabat agnus… verrebbe da dire. Forse è il caso di ricordare che la legge migliore dà i risultati peggiori se la sua applicazione viene sabotata da chi ha il dovere di rispettarla e se l’azione di Governo si muove nella direzione opposta a quanto è previsto dalla legge.
Da quando Prodi governa e Amato è ministro dell’Interno, costoro:
1. Hanno chiuso tre Cpt per l’identificazione dei clandestini (a Ragusa, a Brindisi e a Crotone). Questo vuol dire che sono state ristrette drasticamente le espulsioni effettive: se si riducono i luoghi nei quali è possibile l’individuazione al fine della restituzione nel paese di origine, i clandestini restano in Italia e si consolida la convinzione che non è possibile procedere alle espulsioni (quindi, ne arrivano altri);
2. Hanno ampliato i ricongiungimenti, andando molto oltre il nucleo familiare e precludendosi la certezza dell’identità; a parte coniuge e figli, come si fa a stabilire che vi è un rapporto di parentela quando si ha a che fare con Stati nei quali non esiste neanche l’anagrafe?
3. Hanno eliminato il visto d’ingresso per i soggiorni brevi, sostituendolo con una semplice autocertificazione. Dunque, non si sa con sicurezza chi è colui che viene per il periodo di tre mesi, ma si sa con certezza che resterà in Italia dopo i 90 giorni senza alcuna conseguenza;
4. Hanno usato il decreto flussi 2006 come sanatoria fittizia per i clandestini che già c’erano, piuttosto che come strumento per far arrivare i regolari dai Paesi di origine;
5. Hanno adottato norme per l’asilo che sono lo strumento per far entrare chiunque;
6. Non hanno varato la moratoria sulla libera circolazione di persone dalla Romania;
7. Non applicano la direttiva UE n. 38/2004 sulla espulsione dei comunitari che non hanno un reddito lecito.
E’ disonesto dire che tutto questo deriva dalla Fini-Bossi. E’ altrettanto disonesto dire che molto sarà risolto dal decreto legge varato dal Consiglio dei ministri due giorni fa. In realtà, quel decreto è poco più che nulla: si limita a spostare i fascicoli delle espulsioni dal tavolo del ministro dell’Interno al tavolo dei prefetti.
In Parlamento sarà necessario presentare emendamenti al decreto medesimo, tesi a eliminare le disposizioni lassiste appena elencate, introdotte arbitrariamente in contrasto con le direttive UE (pur col pretesto di darne attuazione). In quel momento si vedrà chi fa lo sciacallo!
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