L'inviato dell'Onu Gambari è partito per un giro turistico di sei nazioni (Thailandia, Malesia, Indonesia, Giappone, India e Cina) "per promuovere una soluzione pacifica della crisi". Le autorità birmane lo hanno invitato a tornare nel paese a metà novembre, lui spera di fare un po' prima. Con calma, mi raccomando. Sempre Gambari ha definito "extremely disturbing" le notizie che si erano diffuse circa l'arresto di alcuni dissidenti e ha chiesto alla Giunta di porre fine a queste azioni. Immediatamente. Ha chiesto anche il rilascio della leader del partito di opposizione, Aung San Suu Kyi. Aung San Suu Kyi è ancora agli arresti domiciliari e per quanto riguarda la repressione...
L'11 ottobre il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato una dichiarazione in cui deplorava la repressione di fine settembre. La Giunta ha fatto sapere, tramite stampa, che la cosa non gli causa nessuna preoccupazione, visto che la situazione in Birmania non rappresenta una minaccia per la pace e la sicurezza regionale o internazionale e quindi l'Onu non ha ragione di avviare alcuna iniziativa contro di loro. I ministri degli Esteri dell'Unione Europea si sono riuniti il 15 ottobre, bontà loro, e hanno deciso di porre l'embargo sull'importazione di legname, pietre preziose e metalli preziosi dalla Birmania. Peccato che si siano scordati del gas e del petrolio. La Total ringrazia.
Noi, la società civile, ci siamo commossi davanti alla Tv, ci siamo indignati perché nessuno faceva niente, ci siamo addobbati con nastrini e magliette rosse per un giorno e poi siamo tornati a pensare ai fatti nostri. Si parla di Veltroni, della famiglia reale inglese, di moda, di Prodi, i reggicalze della Brambilla... Tutto come da copione.Intanto, dietro la cortina calata sulla protesta dei monaci e della popolazione birmana, le repressioni continuano, gli arresti continuano, le torture continuano, le deportazioni ai campi di lavoro continuano. Sicuramente almeno fino a metà novembre, quando tornerà Gambari e troverà un paese mite e pacificato.
Fate girare questa notizia o altre che parlino della Birmania. Non permettete ai nostri mezzi di comunicazione di farci vedere, stupire...e dimenticare. Continuate a diffondere.
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