"Organizza la tua mente in nuove dimensioni, libera il tuo corpo da ataviche oppressioni."
domenica 6 luglio 2008
Zapatero: via tutti i crocifissi dai luoghi pubblici
Addio ai funerali di Stato cattolici e ai crocifissi nei luoghi pubblici. Il partito socialista (Psoe) del premier spagnolo José Luis Zapatero, in occasione del suo 37º congresso ha presentato il progetto di riforma della Legge organica sulla libertà religiosa «per la progressiva scomparsa dei simboli e delle liturgie religiose negli spazi pubblici e negli atti ufficiali dello Stato».
Ma cosa avrà Zapatero contro un crocifisso in un luogo pubblico? Ha paura? Mi sbaglio ma questa non è laicità ma laicismo? Perchè vuole sradicare le radici culturali (solo di carattere religioso)? Ponendomi queste domande, ho fatto delle ricerche e ho scoperto un particolare interessante che potrebbe dare delle risposte.
Ricardo de la Cierva, ex ministro, ma sopratutto storico e studioso della Massoneria indica in Zapatero un politico massone ed espone la coincidenza della politica del governo spagnolo con i dettami delle Logge. Spiega di essere « documentato» , anche se non vuole rivelare la propria fonte. Allora cita prove dal punto di vista morali: << Questo è un governo massonico come il Gruppo Prisa è un gruppo massonico. Una coincidenza voluta: questi ultimi sono gli editori dell'emittente Canal , che l'anno scorso, in coincidenza con il Natale, aveva mandato in onda la ricetta per cucinare un Crocifisso al forno. Ma concentrano nelle loro mani anche una serie di testate influentissime in Spagna.
Ecco perché De la Cierva porta gli esempi concreti dell'intreccio tra i media e la prassi del Partito Socialista: «La politica ferocemente anticristiana e anticattolica di Zapatero su temi come le relazioni con la Chiesa, il "matrimonio" omosessuale, la riforma scolastica, eccetera, è diretta a sradicare l'influenza della Chiesa nella società. Questa è la massoneria». Aggiunge, indicando proprio nelle Logge uno dei fattori più preoccupanti di divisione della Spagna che, come ai tempi della guerra civile del 1936, «corre un pericolo imminente di disintegrazione» . Anche se, a differenza di settant'anni fa « ora la pace è possibile». Zapatero non sembra accogersene, per quanto si sia «moderato un po', perché ha visto la reazione mondiale dopo la morte di Giovanni Paolo II e l'elezione del cardinale Ratzinger come nuovo Papa.
E, se non bastasse, ha visto come la stampa massonica spagnola si è arresa all'evidenza constatando che Giovanni Paolo II possedeva le qualità che loro stessi venerano: dominio delle masse, profondità spirituale e proiezione universale».
Se non che, alla fase moderata, il premier spagnolo ha già fatto seguire un periodo successivo: il delirio di onnipotenza. Tanto sa che gli è concesso quel che nessuno ha mai osato fare. Da un lato può praticare la tolleranza zero a colpi di fucile contro gli immigrati clandestini a Ceuta e Melilla, dall'altro intavola trattative, anzi un dialogo, con i terroristi dell'Eta, che lo considerano un interlocutore privilegiato per risolvere a modo loro la situazione nei Paesi Baschi, cioè senza abbandonare le armi e non concedendo nulla di più che una tregua armata.
Solo Zapatero se lo può permettere, perché non gli mancano gli appoggi importanti. Quelli in grado, cioè, di costruire il consenso. I poteri forti non legittimati dalla democrazia! .
Leviamo il crocifisso e osanniamo Zapatero...lui può darci delle rispote!!!
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