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giovedì 6 marzo 2008

No al terrorismo islamico , si alla nostra dignità



Siamo propri certi che sarà il film contro Maometto di Geert Wilders la causa scatenante di dure proteste, richiamo di ambasciatori, rotture diplomatiche, sanzioni economiche, aggressioni a persone ed edifici che simboleggiano la cristianità e la civiltà occidentale? Non è forse già accaduto qualcosa di simile dopo la lectio magistralis di Benedetto XVI a Ratisbona il 12 settembre 2006? E la decisione delle Fiere del Libro di Parigi e di Torino di attribuire ad Israele lo status di ospite d’onore nella ricorrenza del 60° della sua fondazione?
Se dunque la reazione al film di Wilders, al discorso del Papa e alla scelta di Israele potrebbero risultare simili, pur trattandosi di eventi sostanzialmente diversi, significa che essi non sono la causa bensì soltanto il pretesto invocato per giustificare e legittimare un’ideologia di odio, intolleranza, violenza e morte. E' un dato fisiologico e storico di un islam che non ha mai conosciuto la libertà e la democrazia.
Ecco perché sbaglia il premier olandese Jan Peter Balkenende quando incolpa Wilders per una guerra del terrorismo preannunciata: “Sanzioni economiche, attacchi, minacce. Chi porterà la responsabilità di tutto questo è lo stesso che ora sta creando le ragioni per tutto questo”. Così come sbaglia il segretario generale della Nato, l’olandese quando dice: “Mi preoccupa il fatto che le truppe possano trovarsi sotto attacco a causa di un film”.

Ciò di cui dobbiamo preoccuparci tutti è esattamente l’opposto: la salvaguardia della nostra libertà d’espressione in un mondo globalizzato e la libertà di essere pienamente noi stessi a casa nostra, qui in Europa e in Occidente. Ebbene dobbiamo purtroppo prendere atto che questa nostra libertà è già compromessa, perché non siamo riusciti a sconfiggere il terrorismo dei taglia-gola e stiamo subendo il ricatto del terrorismo dei taglia-lingua. Noi abbiamo il diritto e il dovere di affermare e di difendere una civiltà dove a un film si replica con un film, a un discorso si risponde con un discorso, a un evento culturale si reagisce con un evento culturale. Noi abbiamo il diritto e il dovere di tutelare uno stato di diritto dove il limite può rappresentare la propria contestazione sporgendo denuncia in tribunale, ma mai e poi mai dichiarando una guerra diplomatica e terroristica.

Perché in tutto il mondo sono solo i musulmani che puntualmente reagiscono in modo brutale e violento, per una ragione o per un’altra, quando si sentono offesi?
Forse che i musulmani si considerano superiori al resto dell’umanità e ritengono di potersi permettere un comportamento differente ?
Beh, se così fosse, tutti noi dobbiamo opporci con tutti i mezzi. Non possiamo in alcun modo sottometterci all’arbitrio e alle barbarie perché si tradurrebbe nel nostro suicidio come persone fiere e libere della nostra nazione e della nostra civiltà. Non lo dobbiamo fare neanche sotto la minaccia pesantissima di un embargo petrolifero o della chiusura di mercati sempre più attraenti.
I veri profanatori dell’islam non sono Wilders, Benedetto XVI, i Danesi, l'Occidente o Israele. Lo sono invece gli stessi musulmani che disconoscono a tal punto la sacralità della vita da non esitare a massacrare altri musulmani facendosi esplodere anche nelle moschee, a costringere i cristiani a convertirsi con la violenza, a uccidere tutti gli ebrei e gli israeliani perché non avrebbero diritto ad esistere. Eppure l’Occidente continua a dialogare e legittimare i terroristi e i regimi nazi-islamici che li sostengono.

Sputare fango su Cristo, Buddha, Mosè è permesso, mentre una sola minuscola critica all'operato del Profeta Maometto è considerato un delitto inaccettabile. Molti illuministi laici, vale a dire molti fra coloro che si fanno belli del motto di Voltaire ''detesto ciò che dici, ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa essere libero di dirlo'' dimenticano in fretta questa massima del grande illuminista quando si tratta di parlare del Profeta.

Di questo passo finiremo per censurare Dante, che ha messo il Profeta all'inferno. Ci arriveremo, tranquilli, taglieremo le nostre radici culturali per ''non offendere''.

Ora, secondo il mio punto di vista, o tutti o nessuno. O si da licenza di poter criticare (sempre nei limiti della decenza e senza scadere nell'insulto) tutte le fedi religiose, o non si da questo permesso per nessuna.

Ma dato che viviamo in una società in cui ciò può avvenire liberamente, secondo me questa critica può essere estesa anche a Maometto. Io sono cattolico praticante, e accetto le critiche alla mia fede, perchè ci ho ragionato sopra.
Chi reagisce in maniera sconsiderata e fanatica, a parer mio, non è nemmeno troppo sicuro della sua Fede. Quando il principale argomento è la minaccia qualcosa non va.

Ma in Occidente ormai va di moda una simpatica abitudine laicista. L'intellettuale anti-Papa e anti- Chiesa, pensando così di essere ''coraggioso'', un ''anticonformista'', un “vero intellettuale”: si vuole mostrar coraggio denunciando un'inquisizione che non c'è più, o crociate avvenute mille anni fa e per le quali la Chiesa ha chiesto perdono. Ci si spaccia per ''liberi pensatori''. Ma quando si tocca l'argomento Islam tutti diventano improvvisamente seri rispettosi. Perchè si temono le ripercussioni, mica per rispetto autentico verso l'Islam (spesso conosciuto poco e male da questi ''liberi pensatori'' e solo secondo qualche luogo comune politicamente corretto), ma per paura.

Questa ipocrisia secondo me è insopportabile, e non mi stancherò mai di denunciarla. E quanto trovo detestabili i vari giullari come Vauro, Fo o Luttazzi che si atteggiano coraggiosi solo nell'attaccare chi non può fare del male e guardandosi bene dal denunciare chi predica odio e morte. Anzi spesso prendendo in giro chi combatte i predicatori di odio.Ipocriti.


Se l’Occidente ha una colpa, ebbene è che è stato finora fin troppo permissimo con gli estremisti e i terroristi islamici. Ecco perché dico “sì” al film di Wilders. Diffondiamolo in Internet in tutte le lingue in modo che possa essere visto e compreso da tutti ovunque nel mondo. Ma non auto-censuriamoci addirittura prima ancora che ci minaccino. Non arrendiamoci al diktat dei taglia-lingua prima ancora che facciano la loro comparsa i taglia-gola. Solo se sapremo difendere la nostra dignità come persone, potremo aver salva la nostra libertà come nazione e civiltà.


Amici di Magdi Allam

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