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giovedì 14 febbraio 2008

Crisi del sistema democratico italiano

Dopo aver rischiato di cadere in uno stato depressivo dovuto alla sostanziale incapacità dell’italico sistema politico di rinnovarsi adeguandosi alle domande provenienti dagli elettori, assistiamo oggi ad un profondo sommovimento che potrebbe modificare parzialmente il panorama politico italiano. Nel giro di qualche mese potremmo addirittura trovarci di fronte ad un Parlamento nel quale siano assenti, o comunque ridotti in condizioni di non nuocere due grandi famiglie politiche che, in misura, modi e con responsabilità assai diverse, negli ultimi trent’anni hanno paralizzato l’Italia: comunisti e democristiani. Troppa grazia, troppo bello per essere vero.
Ai 15 gruppi (o sottogruppi) parlamentari della camera ed ai 17 del Senato non corrispondono affatto altrettante identità politiche forti irriducibili sotto un’unica bandiera. Sono piuttosto il frutto di meccanismi elettorali e regolamentari che hanno reso conveniente la moltiplicazione delle sigle. E sono il frutto di strategie politiche miopi. Si aggiunga che l’odio per l’avversario e la sua completa delegittimazione hanno reso impraticabile in questi anni ogni tentativo di conferire maggiore autorevolezza e maggiore serenità al confronto politico. In questo periodo i partiti stanno pensando solo alle alleanze, fare i conti, spartire cattedre senza fare alcun riferimento al programma. Mi sbaglio o sarebbe meglio sedersi su un tavolo e decidere il programma da presentare agli elettori. Purtroppo si ragiona così:
-prima le alleanze
- lotte interne nei partiti per giocarsi fino all’ultimo posto da onorevole o interessi da raggiungere;
- infine si elabora un programma basato su slogan che colpiscano gli elettori.

Infondo chi è che legge i programmi? chi è che ha fiducia nei programmi? Gli slogan demagogici, campagne pubblicitarie, marketing politico, sono i metodi migliori allo scopo. Le ideologie non esistono più, persone con valori da quando sono nato non li ho mai conosciute (in politica). La classe politica si giustifica o tenta di giustificarsi come classe di potere facendo ricorso a principi astratti, a dottrine, a credenze generalmente riconosciute e accettate nella società. Siamo liberali, certo, ma nel liberalismo l’individuo deve essere riconosciuto come valore assolutamente preminente. e pertanto un organismo politico è tanto migliore quanto maggiore è il grado di protezione che assicura all’individuo impedendo che possa essere oggetto di sopraffazione da parte di chicchessia. A parlare siamo tutti bravi. Anche i difensori della cristianità, nel privato, scopri essere un’enorme delusione. Comunque vadano le elezioni, qualunque alleanza si venga a formare, una cosa è certa : cambiamenti radicali non ci saranno. Un governo vero e proprio di maggioranza, come affermò Gaetano Mosca, è impossibile, esisteranno sempre delle minoranze politiche di fronte a maggioranze apolitiche. Per questo continueranno a stare mafiosi in politica, leggi fatte su misura, votazioni senza preferenza... meno capiamo, meno partecipiamo, meglio lavorano i gruppi di interesse. Coloro che detengono il potere politico tendono a perpetuarlo nei loro discendenti, instaurando una chiusura dell’accesso al potere. Siamo all’interno di un sistema di sogni e di menzogne che oggi si appella democrazia. La disperazione ci sta portando ad inginocchiarci ad un comico carismatico come Grillo.La mia non è una sfiducia nel sistema irreversibile, non smetterò mai di credere che un ricambio generazionale possa fare qualcosa, anche se, non insegnando ai giovani veri valori, la situazione è dura.

Nicola Santoro (portale delle libertà)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Siamo in un sistema che non ha nulla a che vedere con la DEMOCRAZIA,.. altro che emergenza rifiuti qui c'è EMERGENZA DEMOCRATICA. io, donna di Marano sono una manifestante assidua, mi è stato impedito di parlare dall'ispettore della polizia e di arrivare nella piazza principale dove c'ere il consiglio dei ministri.esiste ancora la COSTITUZIONE? art 21 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione....


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