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mercoledì 11 aprile 2007

Via i condannati dal Parlamento


Il ministro delle Infrastrutture e leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha presentato al Senato il disegno di legge che impedisce ai condannati in via definitiva di potersi candidare

Lo scrive direttamente sul suo blog Internet: "Abbiamo ripresentato al Senato il disegno di legge che stiamo portando avanti da tempo. Un impegno che avevo preso in campagna elettorale. La proposta dell’Italia dei Valori che impedisce, a chi è condannato con sentenza passata in giudicato, di candidarsi e sedere tra i banchi del Parlamento..."


"... Siamo alle prime battute di un provvedimento che non è assolutamente ben visto sia dalle forze di opposizione che da quelle di maggioranza... Tutt’ora nelle aule di Senato e Camera siede una folta rappresentanza di condannati con sentenza definitiva per vari reati, mentre ai cittadini chiediamo il rispetto della legalità e continuiamo a professare che la legge deve essere eguale per tutti."

Presentato il ddl, Di Pietro chiede che l'iniziativa venga sostenuta anche dai cittadini: "Ho bisogno del vostro aiuto: inondiamo di fax e di email la Camera dei Deputati e il Senato, chiedendo che quella legge sia discussa. Approvata o meno, almeno la si voti. Quello che potevo fare, l'ho fatto".


Intanto la commissione Antimafia ha approvato il codice di autoregolamentazione secondo il quale i partiti si impegnano a non inserire nelle liste candidati che abbiano riportato condanne. Un segnale che va nella giusta direzione. Peccato però che la sottoscrizione di tale codice non sia obbligatoria.

L'elenco dei parlamentari condannati in via definitiva


La lista comprende 25 condannati definitivi (compresi quelli che hanno patteggiato la pena), di cui 21 di centrodestra e 4 di centrosinistra.


Alleanza Nazionale

Marcello De Angelis: banda armata e associazione sovversiva
Domenico Nania: lesioni volontarie personali

Dc per le autonomie

Paolo Cirino Pomicino: corruzione e finanziamento illecito

Democratici di Sinistra

Enzo Carra: false dichiarazioni
Vincenzo Visco: abuso edilizio


Forza Italia

Massimo Maria Berruti: favoreggiamento
Alfredo Biondi: evasione fiscale (reato poi depenalizzato)
Giampiero Cantoni: corruzione e bancarotta fraudolenta
Marcello Dell'Utri: false fatture, falso in bilancio e frode fiscale
Lino Jannuzzi: diffamazione aggravata
Giorgio La Malfa: finanziamento illecito
Giovanni Mauro: diffamazione aggravata
Antonio del Pennino: finanziamento illecito
Cesare Previti : corruzione giudiziaria
Egidio Sterpa: corruzione giudiziaria
Antonio Tomassini: falso in atto pubblico
Alfredo Vito: corruzione

Lega Nord

Mario Borghezio: incendio aggravato.
Umberto Bossi: finanziamento illecito e istigazione a delinquere
Roberto Maroni: resistenza a pubblico ufficiale

Nuovo Psi

Gianni de Michelis: corruzione e finanziamento illecito

Rifondazione Comunista

Daniele Farina: fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini delle autorità

Udc

Vito Bonsignore: corruzione
Aldo Patriciello: finanziamento illecito


Rosa nel Pugno

Sergio D'Elia: banda armata e concorso in omicidio

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Per una volta siamo tutti d'accordo. Chissà se i nostri partiti la pensano nello stesso modo.

sanmolis ha detto...

Penso che teoricamente siano un pò tutti d'accordo. Peccato che però non si metteranno mai d'accordo...
Sergio D'Elia della Rosa Nel Pugno (concorso in omicidio) ti è parente? :-)

Anonimo ha detto...

no, non mi è parente.
Per Bologna una mia amica ha visto una manifestazione con manifesti del tipo: "Mai più un D'Elia in parlamento!"
Questo però è razzismo :-P


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