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mercoledì 7 novembre 2012

I polli in Molise sono spennati!


La colpa è di Solagrital! Non, non è vero, è di Arena! No, è della Regione Molise! No, è della crisi del mercato avicolo! No, è di Di Dario!

Sotto queste continue e ripetute accuse, si riassumono le colpe date ad un fallimento. Un fallimento in cui tutti sono colpevoli. Un fallimento di un intero sistema le cui amare conseguenze le hanno subite i poveri lavoratori di questo indotto e i molisani che hanno visto buttare al vento, e nelle tasche di qualcuno, anni e anni di tasse. Se ogni molisano si fosse messo nel portafoglio i soldi dati nell’avicola, oggi avrebbe qualcosa tipo 25.000 euro. Non male questo business, avremmo mangiato pollo per generazioni con quei soldi, invece i polli da spennare sono stati proprio i molisani. Cerchiamo di fare un quadro che riassuma finalmente la storia dei polli spennati.

Nel 1995 Dante Di Dario, attraverso l’acquisto del complesso industriale di Bojano e, successivamente del Marchio Pollo Arena, entra a pieno titolo nel business avicolo. Nel 2003, Di Dario lanciò un’Opa sull’ex Roncadin e a seguito di una fusione quotò Arena sulla Borsa italiana.
Arena cresceva, era una grossa holding nel settore alimentare, nell’avicola ai primi posti insieme ad Aia ed Amadori. Il fatturato cresceva in una maniera impressionante, continuava ad allargare i suoi business acquistando altri marchi e arrivando ad avere 7 stabilimenti produttivi in tutta Italia, con prodotti che arrivavano perfino in Germania e dintorni.
Di Dario cavalcava un boom, forse però fece il passo più lungo della gamba o qualcosa comunque non ha funzionato e Arena è praticamente crollata. Il titolo azionario dal giorno delle quotazione vale - 98,36%.
Il marchio Mare Pronto è finito di proprietà della famiglia di Di Dario, uno stabilimento produttivo venne convertito in centro commerciale, la produzione concentrata su Termoli. Nel settore avicolo sono stati chiusi tutti gli stabilimenti e l’unico rimasto aperto è Bojano, dove chi produce non è Arena ma Solagrital, di proprietà della Regione Molise. Arena commercializza solamente i polli. Di Dario affidò la parte più rischiosa, come quella della filiera avicola, al Molise, e ci mise pure un nipote alla dirigenza Solagrital.
Un bel macigno di problemi scaricati su una regione e operazioni finanziarie di dubbia tracciabilità con società lussemburghesi, obbligazioni emesse a livello europeo, 130 milioni di euro in obbligazioni bruciati e mai restituiti. Obbligazioni poi convertite in azioni, coinvolgendo perfino la banca americana JP Morgan.
Non solo i molisani ci hanno rimesso, anche gli azionisti Arena sparsi per tutta Italia, gli obbligazionisti sparsi a livello europeo e anche la banca americana JP Morgan. Chissà chi ci ha guadagnato!?!
Di Dario dice che la colpa è di Solagrital che gli vende i polli al di sopra dei prezzi di mercato costringendo Arena a commercializzare i polli sottocosto per reggere la concorrenza.  Solagrital dice che Arena non gli paga i polli, ed è vero, molte volte è stata pagata convertendo i crediti in azioni, costringendola a liquidarle sul mercato diluendo il prezzo delle azioni fino alla prossimità dello 0.  I due partner entrano in crisi e Solagrital vende i suoi prodotti anche ad Aia, ad un certo punto non vende più neanche un pollo ad Arena abbandonandola alla sua ormai meritata sorte. Arena oggi è una società quotata in borsa, che non vende più nulla, piena di debiti ed è stata pure cacciata dagli uffici di Bojano.

 Cos’è oggi Arena? Solo un marchio quotato a Piazza Affari? Le quotazioni che perdono il 98% con un valore intorno agli 0,0022 a mio avviso, che lo vogliano oppure no la Consob o i revisori, è il risultato di un fallimento.

Per quanto riguarda Solagrital, la gestione è pessima, un veicolo che ha bruciato cassa e polli costringendo la Regione Molise a dare un finanziamento dopo l’altro per tenerla in vita e per pagare stipendi agli operai. In verità la Solagrital è stato un’altro veicolo per la Regione, per far assumere operai con contratti a 6 mesi o ad un anno, mettendo addirittura gli assunti in cassa di integrazione per assumere altri, ottenendo un consenso politico ed elettorale. Una politica fatta di sperperi e assistenzialismo, invece di puntare su politiche profittevoli.

Quando un competitor di Arena, ai primi posti a livello nazionale fece una proposta per acquistare lo stabilimento di Bojano e renderlo efficiente, pare che quest’ultimo obiettivo comportava di licenziare il 50% degli operai. Sarà per i licenziamenti difficili da attuare per questioni sindacali o politiche, sarà che l’offerta non è piaciuta a Solagrital o la Regione, ma non se ne fece più nulla. Quindi se Bojano per essere produttiva ha bisogno di un dimezzamento degli operai è pure lecito immaginare una certa normalità nelle perdite costanti nei bilanci di Solagrital. 


La colpa di questo disastro è di tutti, i vantaggi sono numerevoli e ingenti per pochi. I molisani, dei polli non solo spennati ma anche vittime di politiche sbagliate, di assistenzialismo e di un mancato tessuto produttivo privato.

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