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lunedì 7 dicembre 2009

Democrazia controllata e il culto della parsonalità in Italia

Di tanto in tanto capita di ascoltare, se lo vogliamo, di crisi del sistema democratico e di culto della personalità nel nostro Paese. Dai paesi occidentali piovono critiche sul nostro paese e le risposte date dai nostri politici non mi soddisfano. Si risponde con la classica frase << sono accuse delle stampa di sinistra…i soliti comunisti…l’opposizione>>,oppure, <>. Ogni questione viene rigettata al mittente con un’accusa. Dovrei essere soddisfatto? No. Allora decido di affrontare oggettivamente la questione. Come? Pensando.

Pensare perché mio fratello e mia madre, quando provo a criticare Berlusconi e a manifestare il mio dissenso non mi credono. Una cosa sono le idee, opinabili e giusto che lo siano, altro sono le testimonianze fondate. Di fronte ad un dato di fatto non possono esservi idee trasversali. Beh! Di fronte ad una e più certezze dette da un figlio ad una madre, ha vinto il “culto della personalità”. Come è possibile? Ha vinto Berlusconi che grazie alla sua personalità è riuscito ad infondere certezze tali da essere maggiori di quelle date da me a mia madre e mio fratello. Dovrei essere soddisfatto? No. Allora decido di affrontare oggettivamente la questione. Come? Pensando.

Pensare perché ormai pensare è diventata opposizione. Non si può pensare perché vieni accusato, conviene non pensare proprio o vieni bollato. Ma è una democrazia o no? Io penso ma non mi sento affatto far parte dell’opposizione. Proprio io? Uno orientato sempre a destra come me! Una destra moderna e liberale. Nel nostro paese c’è una vera crisi del sistema democratico e non ce ne vogliamo accorgere. Non ci vogliamo pensare. Si scappa sempre, i ritmi sono veloci, l’informazione si apprende a suon di spot e scappiamo via al prossimo impegno dando tutto per certo. Nel frattempo dal fronte politico, mediatico, pubblicitario piovono messaggi, notizie in larga parte finalizzata al controllo dei nostri pensieri. E così accade che c’è gente che crede nella persona, vi è un vero e proprio culto della personalità.

Il termine culto della personalità si riferisce, generalmente in senso denigratorio, all'adulazione di un singolo leader vivente, prevalentemente in ambito politico. Intorno a Berlusconi viene coltivato un culto della personalità che richiama le pratiche di alcuni regimi totalitari. Lui ha un alto concetto di sé. L'estate scorsa si vantava per la propria “grandezza”; le sue “potenze umane” sarebbero incontestabili: non ci sarebbero sulla scena internazionale altre personalità politiche alla sua altezza. In Italia, con l’abbandono delle ideologie politiche, l’indebolimento dell’appartenenza politica e di un senso politico,con il bipolarismo, con le sentenze penali arbitrarie e con un sistema elettorale senza preferenza del candidato, ha intrapreso la strada per una democrazia viziata che si può definire controllata. E’ sbagliato a mio avviso quando qualcuno afferma che l’Italia e sotto una dittatura democratica. Non scherziamo. E’ sempre democratica, ma è un nuovo tipo di democrazia, una democrazia che la nostra breve storia democratica non ha mai conosciuto.

E’ un paese trasformato che deve affrontare nuove sfide, una nuova etica che chissà dove ci condurrà. La studio dell’attuale democrazia italiana richiede molte riflessioni ed è difficile farne un’analisi quindi mi limiterò a definirla viziata e sotto controllo di mani forti. Queste mani sono forti e lunghe ed hanno i guanti che le proteggono da un’eventuale stretta di mano con esponenti mafiosi.

Un elemento rassicurante è che che secondo wikipedia il culto della personalità può collassare molto rapidamente dopo l'estromissione o la morte del capo. Se così fosse piomberemo mica nel caos?

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