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venerdì 21 ottobre 2011

Gheddafi muore, l'Italia perde, la Nato vince...e i libici?




Avendo fatto una tesi di laurea su “I rapporti italo-libici dall'indipendenza della Libia ad oggi” sono stato premiato ricevendo un incontro con Muhammar Gheddafi nelle sale private del rettorato della Sapienza Università di Roma l'11 giugno del 2009. Una copia della tesi venne regalata a Gheddafi, un'altra, in mio possesso, venne autografata con dedica in arabo, la cui traduzione è: “Con amicizia ed affetto, Muhammar Gheddafi”. Dopo questo scambio di doni Gheddafi tenne un discorso trattando parte della tematica della mia tesi: I danni legati al colonialismo, il diritto dei popoli che lo hanno subito a venire indennizzati ed i problemi legati al terrorismo.

Devo ammettere con tutta franchezza che se Gheddafi avesse letto la mia tesi e considerato il capitolo sui rischi politici della Libia, oggi non avrebbe fatto questa fine. Ponevo l'attenzione sull'ondata democratica che avrebbe attraversato la popolazione e la tenuta del regime, collegando tali pericoli ai rischi economici per le imprese italiane con interessi in Libia. Una transizione democratica graduale era l'arma vincente del regime ma Gheddafi, convinto di se, dichiarò nella stessa occasione a tutta la platea: << Secondo voi siete in democrazia? Secondo voi tutti i popoli hanno bisogno di democrazia? L'Africa non ha bisogno di questo ma di pane e acqua. La colpa dei nostri problemi è il modello coloniale che permette milioni di persone di morire di fame. E' questa la democrazia?>>.

Sono passati meno di due anni da quel giorno e le ondate rivoluzionare hanno colpito il nord Africa, senza risparmiare neppure lo Stato con il reddito pro-capite più alto d'Africa, ovvero la Libia.

Nel dare una considerazione personale a quello che è accaduto in Libia bisogna fare quanto meno un breve quadro:

Con la rivoluzione di Gheddafi in Libia fu nazionalizzato il petrolio, cacciate le basi militari inglesi e americane e la Libia divenne italiana. Al contrario di quanto si poteva immaginare dalle dichiarazioni pubbliche di Gheddafi e dalla cacciata degli italiani, l'Italia con lui riconquistò la quarta sponda. La maggior parte delle commesse di petrolio andarono all'Eni e aziende italiane fecero affari d'oro: Impregilo, Finmeccanica, Saipem, Maire Tecnimont, Ansaldo, Enel e altre imprese minori. Per questo l'Italia salvò più volte la vita a Gheddafi quando gli Stati Uniti lo bombardarono e organizzarono diversi attentati segreti. Lo salvò addirittura Craxi chiamandolo personalmente. La Libia era nostra dagli anni 70 a ieri. Le potenze della Nato, in primis Francia e USA, hanno approfittato della debolezza del Governo italiano fornendo armi ai ribelli, manipolando l'informazione, per soffiarci uno dei più grandi giacimenti al mondo di petrolio e gas. L'Italia ha commesso un grave errore di politica estera e ha confermato la sua fama storica di traditrice.

Da italiano mi vergogno della nostra politica estera, della nostra debolezza ed esclusione dai circuiti dei poteri mondiali. Umanamente sono contento per i libici e auguro loro un futuro prospero. Ho diversi amici libici che hanno combattuto questa guerra, li sentivo tutti i giorni e avevo l'anteprima della situzione. A loro non importava che fossero ricchi, che ricevevano proventi del petrolio solo perchè cittadini libici, che senza Gheddafi sorgessero problemi con le tribù, importava solo essere liberi. Quando hanno bloccato Facebook non li ho sentiti per mesi, su Skype non si collegavano, temevo che fossero morti e pregavo il mio Dio per loro. Gli ultimi messaggi ricevuti erano di paura, cambiavano continuamente case e città per il timore di essere rintracciati. Per fortuna qualche giorno fa li ho risentiti tutti. Sono vivi, felicissimi e ce l'hanno fatta.

Che io abbia conosciuto Gheddafi, che apprezzi delle sue politiche e teorie come il non piegarsi allo strapotere mondiale poco importa. Che l'Italia abbia perso una zona di grande influenza e che venga derisa all'estero mi importa ancor meno.

In questo momento con il cuore sono a Tripoli, a Misurata e in altre città della Libia, a gridare insieme ai miei amici:

Viva la Libia, viva la libertà, viva Allah!

giovedì 13 ottobre 2011

Vogliamo solo essere liberi


Visto le mail ricevute in questi giorni rispondo direttamente con un post, sperando di chiarire ogni dubbio anche ai lettori:

1) Il Portale delle Libertà non ha nulla a che vedere con il PdL, anche se effettivamente la nuova grafica del blog ci si avvicina. Il cielo e le nuvole non sono di centro-destra ma di tutti;

2) Il Portale delle Libertà non fa parte del Portale delle Libertà dei siti di destra che trovate sul motore di ricerca su Google. Siamo nati prima noi di loro!

3) Il progetto Molisannio è stato scritto da noi e copiato dal partito Lega Sannita senza richiesta di consenso. Noi non ne facciamo parte e non lo vogliamo. Avevamo lanciato il progetto chiamandolo Lega Sannita Democratica (c'è la parola democratica in +). Se c'è gente senza idee che copia e ci fa un partito è triste. Poco ci importa, tanto la gente non è stupida e comunque ci occupiamo di altro. Siamo un gruppo di progetti, di idee e apolitico.
Chi voglia collaborare con noi sul MOLISANNIO può farlo scrivendo sul nostro gruppo Facebook...collaborare non significa chiedere voti ma diffondere il progetto, sensibilizzare, raccogliendo firme, proponendo...


Ricapitolando: Non siamo del Popolo delle Libertà!
Non siamo assolutamente della Lega Sannita!

SIAMO LIBERI! APOLITICI! GIOVANI!
fa così strano?

mercoledì 12 ottobre 2011

I LOVE SHANGHAI







Pochi Paesi stranieri incuriosiscono oggi quanto la Cina, ancora per molti versi misteriosa anche se già da anni la linguetta "Made in China" fa capolino da manufatti, macchinari, abiti, gadgets, borse, scarpe, abbigliamento sportivo delle più note multinazionali europee e americane in vendita nei nostri negozi, e le comunità cinesi con i loro bottegoni stanno prendendo sempre più campo in quasi tutte le città italiane.

Proprio perché sono consapevole che il mio viaggio in Cina mi ha fatto compiere solo pochi passi verso la comprensione delle mille sfaccettature di quel Paese, ho lungamente tentennato prima di intraprendere la stesura del resoconto. Ho viaggiato molto e amo la ricerca e la conoscenza di nuovi mondi, di civiltà diverse, di situazioni e modi di vita inimmaginabili.

Questa esperienza è stata per me così straordinaria, ed ha segnato in modo così indelebile e positivo la mia vita, da farmi sentire la necessità di raccontarla, addirittura di consigliarla a tutti.

Sono stato a Shanghai per tre mesi a fare uno stage in una società di consulenza, vita dinamica, eccellente vita notturna, alto potere d'acquisto e delirio totale. Tutte le paure iniziali ad affrontare un Paese del genere sono svanite in pochi giorni. Shanghai è una città sicurissima, economica, moderna e piena di entusiasmo.

SHANGHAI è la più occidentale delle città cinesi e quella che risente maggiormente dell’enorme boom economico e finanziario che sta attraversando in questo momento il Paese: si presenta non come una metropoli ma un enorme e spaventoso centro commerciale e non c’è strada, vicolo, cortile, anfratto o luogo dove non si svolga un commercio e a qualsiasi ora le sue vie brulicano di gente intenta a far shopping di ogni cosa: cibo, vestiti, oggettistica, scarpe, borse e chi ne ha più ne metta. Il vero Paese dei Balocchi per un'occidentale. La Cina sta vivendo un momento di rinnovamento strutturale, ambientale, sociale, urbanistico, economico dai ritmi vertiginosi, i termini del quale possono essere percepiti da noi occidentali in misura solo parziale, con il sempre presente rischio di travisamenti. Rendiamo la cosa più interessante con delle domande e risposte:

Come sono questi cinesi?


Dopo secoli di umiliazioni e depressione, ora i cinesi sono ottimisti come non mai. Il prodotto interno lordo del Paese cresce all'impazzata e ogni abitante si sveglia, confidando nel fatto che domani sarà meglio di oggi. I cinesi sono per natura curiosi, attratti dal diverso. Ti osservano, ti imitano. Ricordo una bellissima immagine che mi ha colpito, con una bambina che mi guardava da lontano incuriosita e timida, poi si avvicina, mi tira i peli delle gambe e se ne scappa. Non aveva mai visto i peli delle gambe. Di episodi analoghi ce ne sono un'infintà, dalle foto agli autografi (quando insegnai in una scuola). Io ero il diverso. Una diversità che non era vista come contrasto ma come ammirazione. Noi italiani godiamo in Cina un grandissima stima, completamente il contrario di come noi vediamo i cinesi in Italia. Gli italiani sono accolti con grande simpatia. In quanto, in fondo, secondo me non del tutto dissimili da loro. Entrambi i popoli hanno uno spiccato senso per tutto ciò che è curioso, amano affrontare i problemi davanti a un buon piatto fumante o a una bevanda alcolica, hanno il culto della famiglia, e condividono un retaggio culturale plurimillenario. Tutti elementi che nel vasto panorama geopolitco mondiale, per lo più, solo Cina e Italia possono vantare. Eppure è una simpatia e intesa unilaterale, peccato.

E' vero che i cinesi lavorano solo?

I cinesi amano fare abbondanti mangiate in compagnia, giocare a dama o a majiang, giocare a dadi, allenarsi al badmington o al tavolo da ping pong, cantare al karaoke, ballare. Valori importanti per loro sono lo stare insieme in armonia, la salute fisica, il successo e, non di meno delle voci precedenti, il denaro. Non a caso li chiamano gli ebrei d'oriente. I cinesi sono dei grandissimi lavoratori, hanno un alto senso di responsabilità ma purtoppo è bene carente la sfera critica e umanistica.

La famiglia, è importante?

La famiglia è fondamentale nella società cinese. Però, il concetto di famiglia da queste parti va inteso come una entità più allargata, che a volte copre anche le amicizie più strette e le parentele più lontane. Del resto in Cina dai primi anni ‘80 vige la politica del figlio unico, e dunque la famiglia in senso stretto raramente arriva a superare i tre membri.


Come sono le donne cinesi?


La vulgata è che le donne cinesi hanno un carattere molto forte e sono particolarmente pragmatiche, sono servizievoli con il proprio uomo in pubblico, mentre comandano in casa. La realtà, è che la donna cinese oggi sta vivendo sulla propria pelle tutte le contraddizioni di una società molto legata al suo passato e che sta godendo di una ondata di libertà e benessere vertiginosi sconosciuti prima. Con tutti i vantaggi e gli svantaggi, i sogni e le delusioni, le disponibilità e i pianti che queste implicano. E' facile vedere per strada spettacoli tipo donne che piangono e fanno dei capricci davanti agli uomini, battono i piedi e strillano. Se stessi nei panni dei ragazzi...temo che gli schiaffi non si risparmierebbero.
Comunque sia non dovete spaventarvi, sono molto attratte dal nostro fascino occidentale e dalla nostra small face.

E' vero che hanno la patata orizzontale le cinesi?

Tornato in Italia, questa è stata sicuramente la domanda che ha riscosso maggiore successo. Davvero! La maggior parte della gente mi ha chiesto questo!
Ma che domanda è? Volete sminuire un'esperienza di vita con la posizione gravitazionale della patata? Andate su qualche sito porno asiatico e controllate se è come la nostra!!

E' vero che fanno rutti in libertà?


Verissimo. Ruttano in pubblico senza problemi. Personalmente non mi dava fastidio, mi sono integrato subito in questo tipo di cultura.
La cosa più schifosa è lo sputo selvaggio. Senti i cinesi in strada e in ogni posto che caricano la gola per lanciare degli sputi pieni di catarro. Te lo fanno in taxi, nel palazzo, sul marciapiede...


Cosa c'è in Cina che in Italia manca?
  • I centri massaggi. Per 3 euro all'ora io li farei tutti i giorni;
  • I taxi alla portata della popolazione e metro funzionanti;
  • Molti cibi e verdure che noi non usiamo e a buon prezzo al ristorante;
  • La voglia di crescere, di creare e di lavorare che in Italia abbiamo perso.
Cosa c'è in Italia che in Cina manca?
  • Il pensiero e il giudizio critico;
  • la redistribuzione delle ricchezze;
  • diritti civili e politici;
  • diritti sindacali;
  • la creatività.
L'episodio più assurdo che ti è capitato?

Per ben due volte ho rischiato di avere seri problemi con la giustizia, per fortuna sono riuscito a farmi capire. La paura è stata tanta e non auguro a nessuno di farsi pure qualche giorno di carcere per accertamenti in Cina. Poi chissà cosa ti fanno firmare in cinese, bisogna mettere di mezzo pure il consolato.
Comunque l'episodio più assurso è stato quando sono andato in vacanza a Guilin con tre italiani per vedere le risaie e i fiumi della zona. Un viaggio stupendo....peccato che due ore prima che avevamo l'imbarco nell'aereo i miei amici hanno scordato i bagagli in taxi con i passaporti di tutti. Non potevamo prendere aereo e treno, senza passaporto non potevamo andare neppure in albergo, a Guilin non esisteva consolato italiano...

come diavolo tornavamo a Shanghai che sta dall'altra parte della Cina? Per farla breve: Eravamo completamente fottuti. Inizia il delirio, tutti che urlano...ad un certo punto però ci stanno dei cinesi che ci facevano il segno con le mani, come per dire OK! Passa il tempo...passa un'ora e arriva il taxi con i nostri bagagli. Incredibile. C'era un guardiano di un edificio che si era segnato sulla mano la targa del taxi e lo ha rintracciato. Assurdo!! A questa guardia delle sicurezza gli abbiamo regalato 10 euro. Lui non li voleva accettare...ma a noi ci ha regalato la felicità e con quei soldi si sarebbe levato parecchi sfizi. Era la cosa giusta. Tutti felici e contenti.

martedì 11 ottobre 2011

Copio e incollo ed il partito molisannita è fatto


Il Portale delle libertà puo vantare un network ampio, ognuno frutto di lavoro, pensiero libero. Uno del blog presenti nel nostro network è LEGA SANNITA DEMOCRATICA e il gruppo Facebook "Wiwa il Sannio Wiwa il molisannio" che sono state vittima di un vera e propria rapina di programma. Il partito politico chiamato Lega Sannita, con ai vertici Lorenzo Lommano, ha costituito un partito copiando il manifesto dei blog del nostro network. Che genialità vero?
Leggo un programma che è così bello, che lo faccio mio e ne faccio un partito.
Pare che il signor Lommano non abbia neppure chiesto permesso, collaborazione con lui e con il suo partito. Apparte il programma ci ha ignorati. Per questo il network del Portale delle Libertà non è rimasto contento ad un partito che portava avanti le sue idee. Non aspettavamo altro che un politico portasse avanti le idee del MOLISANNIO, ma fatto in questo modo non può che farci pensare all'ennesimo approfittatore. Il MOLISANNIO è IL FUTURO DELLA NOSTRA REGIONE! Wiwa il Sannio Wiwa il Molisannio

martedì 4 ottobre 2011

Scappo, mi riposo e riparto verso l'infinito


Spesso scappare dai problemi non è altro che un modo scappare da noi stessi e dai nostri pensieri, che prima o poi ci riaffiorano. Affrontare le proprie emozioni e sentimenti, se negativi, causano dolore. Come tutti i dolori si cerca di cacciarli via. Il farmaco giusto per un sentimento non esiste e allora inizia una interminabile guerra con se stesso e cercare la soluzione migliore. Si esce in giro, si fa sport, si beve, si fa un viaggio, si conosce altra gente...ci si intrattiene. Si fa di tutto pur di alienarsi da pensieri, colpe, ricordi e speranze. I risultati possono essere positivi ma i conti con noi stessi arriveranno. Prima o poi dobbiamo rilassarci su un letto, su una campagna, in spiaggia...il dolore ci perseguiterà. Allora ci si rialza e ci si trova un altro interesse, ci si riattiva, nuove passioni, si cercano altri sentimenti... si corre e si corre ancora cercando questa dannata felicità. La felicità è l'obiettivo primario di ogni essere, essa non ha un limite, e quando l'abbiamo raggiunta essa non ci basta più, abbiamo bisogno di altro. Si corre ancora, si cercano nuove opportunità, nuovi momenti.
Conviene fare tutto questo? Conviene scappare sapendo che dobbiamo fare i conti con noi stessi?Conviene inseguire una cosa che in fin dei conti non arriverà mai?
Il vero successo non sta nel mettere i piedi per terra, essere responsabili e affrontare tutto e subito, in certi casi accontentarsi e non aspirare, trovarsi un semplice percorso comune e condiviso con una amata basato sull'amore vero. Quest'amore per avere reali piedi per terra deve essere basato su dei principi forti. Ci vuole fede nell'amore. Ci vuole conversione. Nell'amore di coppia ma anche nell'amore fraterno. Altrimenti alla prima pecca si distrugge tutto...e si rinizia a scappare e distruggere la vita di altre persone.

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